Литмир - Электронная Библиотека
A
A

«L'elettroesecuzione?»

«Sì, probabilmente — ma anche in questo caso non posso garantire che sia rapida e indolore per un Tosok.»

«Bene, bisogna che lei trovi un modo.»

Smathers scosse la testa. «Davvero, miss Ziegler, io…»

«E naturalmente» disse Ziegler «dopo metteremo il cadavere a sua disposizione.» Fece una pausa. «Potrebbe essere la sua unica opportunità per studiare l'anatomia aliena.»

Smathers rimase perplesso a lungo, evidentemente combattuto. Poi, alla fine, parlò. «Come lei sa, non abbiamo dei campioni di tessuto o dei raggi X di un Tosok; sono stati piuttosto timidi in materia. Questo non è un problema da poco.» S'interruppe di nuovo, poi: «Lasci fare a me, miss Ziegler. Sono sicuro che riuscirò a trovare un metodo.» Poi scosse la testa e rimase in silenzio per un po'. «Spero solo» disse piano «di poter sopravvivere dopo che l'avrò trovato.»

15

Dale e Frank si erano incontrati in un ristorante all'ora di pranzo. Dale stava mangiando un clubsandwich, patatine fritte e una Caesar Salad; Frank mangiava petto di pollo alla griglia e un'insalatina con un condimento senza grassi. «Il fatto che ci sia del sangue Tosok sul luogo del delitto non ci crea problemi?» chiese Frank, dopo aver ingoiato una foglia di radicchio.

«Perché?»

«Be', se la biochimica Tosok è simile a quella umana, l'Accusa dovrebbe essere in grado di tirarne fuori qualche sorta di impronta genetica per provare che si tratta del sangue di Hask.»

«Potrebbero farlo solo se avessero dei campioni di sangue degli altri Tosok per confrontarlo.»

«Be', sicuramente li citeranno in giudizio.»

Dale fece un sorrisetto spietato. «Se ci provano, sarò tutto per loro.» Diede un morso al suo panino.

«Cosa? Perché?»

L'avvocato deglutì e bevve un sorso di Pepsi. «Sai da dove ha origine il test del DNA?»

Frank scosse la testa.

«Ha origine a Leicester, in Inghilterra. Nel 1983 qualcuno stuprò e strangolò una ragazza di quindici anni. La polizia non riuscì a trovare un solo sospetto. Tre anni dopo, nell'86, la stessa dannata cosa successe di nuovo: un'altra quindicenne stuprata e soffocata a morte. Questa volta, la polizia arrestò un tipo che si chiamava… come si chiamava? Buckley, Buckland, una cosa del genere. Confessò il secondo omicidio, ma non quello di tre anni prima.

«Casualmente un genetista inglese che lavorava all'università di Leicester era finito di recente sulle pagine dei giornali per aver inventato una tecnica con cui si trovavano i marker genetici delle malattie. L'aveva chiamata 'polimorfismo della restrizione della lunghezza dei frammenti'; è la RFLP di cui continuano a parlare per il processo Simpson. Uno dei suoi usi era che si poteva distinguere il DNA di una persona da quello di un'altra, perciò la polizia lo chiamò e disse: 'abbiamo il tizio che ha ucciso una delle ragazze, ma vogliamo provare che le ha uccise tutte e due. Se vi mandiamo dei campioni di sperma che abbiamo preso dai due corpi, potete provare che il DNA è della stessa persona?' Lo scienziato — si chiamava Jeffreys — disse: 'certo, mandatemeli'.»

Frank annuì, e bevve un sorso di caffè.

«Be', indovina un po'?» disse Dale. «Jeffreys provò che i campioni di sperma provenivano dallo stesso uomo — ma non era l'uomo che aveva confessato. La polizia era furiosa, ma dovettero rilasciare Buckland. A quel punto, che fare? Come prendere il vero assassino? La polizia decise di chiedere a tutti i maschi tra i diciassette e i trentaquattro anni residenti nella zona di sottoporsi a un prelievo di sangue per essere eliminati dai sospetti.» Dale scosse la testa. «Quegli snob degli inglesi! Comunque, quattromila uomini si sottoposero al test, ma nessuno di loro era l'assassino. Alla fine, però, scoprirono che un compagno di lavoro di un certo Colin Pitchfork — il cognome 'forca' avrebbe dovuto insospettirli, non trovi? — aveva dato il sangue al posto suo. Fecero un prelievo a Pitchfork, che naturalmente era l'assassino. Quello fu il primo caso in cui venne usata la prova del DNA.»

«Fantastico» disse Frank.

«No» rispose Dale. «No, fu uno schifo. Ti rendi conto? Gli uomini di un'intera popolazione sono stati trattati come sospetti solo perché erano maschi e appartenevano a una fascia di età probabile. Non erano tenuti a dare il sangue, ma l'idea avvolse la comunità come un incendio — chi non lo faceva era sospetto. Capisci? È stata una violazione bella e buona dei diritti civili. Improvvisamente la gente era costretta a provare la propria innocenza, mentre doveva essere presunta. Se un poliziotto venisse da me a dirmi 'senti, tu sei nero e noi pensiamo che il colpevole sia nero, perciò dimostrami che non sei tu', lo farei radiare. Perciò chiedere ai Tosok di fornire dei campioni di sangue sarebbe la stessa cosa: appartieni a questo gruppo, quindi provaci che sei innocente. No, questo si può evitare. Sono sicuro.»

«Ma sono solo in sette!»

«Resta comunque una questione di diritti civili» disse Dale. «Credimi.»

«Quindi l'Accusa non cercherà di presentare la prova del sangue?»

«Al contrario. Sono sicuro che lo faranno. Sarà una lotta — ma vinceremo, almeno su questo punto.»

«Sei sicuro?»

Rice diede un altro morso al suo panino. «Be', niente è mai del tutto sicuro.»

Frank fece un'espressione preoccupata. «Era quello che temevo.»

Le istanze preliminari erano supervisionate dallo stesso giudice che avrebbe presieduto il processo: Drucilla Pringle. Aveva quarantanove anni. Era il tipo di donna che normalmente si definisce 'affascinante' piuttosto che 'bella', con i lineamenti armoniosi e freddi. La pelle era bianca; i capelli castani e corti. Aveva degli occhiali con la montatura sottile e poco trucco.

La questione più grossa in questa fase fu se il processo dovesse essere trasmesso o meno in televisione. Il giudice Pringle alla fine decise di sì, dato lo straordinario interesse dei popoli di tutto il mondo. Ma c'erano decine di altre istanze:

«Vostro Onore,» disse Dale «noi chiediamo che la giuria venga isolata. L'interesse dei media per questo processo sarà enorme, e quindi non ci sarà modo di evitare che la giuria sia esposta a eventuali pregiudizi.»

«Vostro Onore,» disse Ziegler «io credo che dal caso Simpson siamo tutti al corrente degli incredibili disagi che l'isolamento comporta. Sicuramente con un processo che può durare molto non possiamo fare di giurati e sostituti dei prigionieri.»

«Ho letto le sue note sull'argomento, avvocato Rice,» disse Drucilla Pringle «ma sono d'accordo con l'avvocato Ziegler. Daremo istruzioni ai giurati di evitare le cronache dei media, ma andranno a dormire a casa nei loro letti tutte le notti.»

«Molto bene» disse Dale. «Chiediamo che non siano presentate prove fotografiche del cadavere del dottor Calhoun. Servirebbe solo a infiammare la giuria.»

«Vostro Onore,» disse Linda Ziegler alzandosi «il Popolo si oppone fermamente a qualsiasi limite all'uso di prove fotografiche. Il questionario per la giuria ci permetterà di escludere gli individui particolarmente impressionabili. Ovviamente, una parte significativa della nostra accusa tende a dimostrare che il metodo con cui è stato commesso l'omicidio non verrebbe mai adottato da un essere umano. Non esiste prova migliore delle fotografie della scena del delitto che mostrano il corpo mutilato.»

Mentre ci pensava il giudice Pringle corrugò la fronte. «Su questo ha perso, avvocato Rice. Ma, avvocato Ziegler, la farò tacere immediatamente se le fotografie vanno oltre ciò che è meramente probatorio.»

«Molto bene,» disse Dale «ma chiediamo anche, Vostro Onore, per riguardo verso la famiglia del dottor Calhoun, che le foto del cadavere e degli organi rimossi vengano mostrate soltanto alla giuria.»

«Il pubblico ha diritto a qualcosa, avvocato Rice» disse Pringle.

26
{"b":"119703","o":1}