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«Sono qui alle Nazioni Unite, di cui mi è stata spiegata la breve e — spero che mi scusiate se dico questo — difficile storia. Le Nazioni Unite, con tutti i loro problemi, rappresentano un ideale, un'astrazione concretizzata, la fede nel fatto che lavorando insieme si può garantire la pace. Non ha sempre funzionato, e forse non sempre funzionerà in futuro, ma l'ideale — la promessa, la speranza, il concetto — è condiviso dal mio popolo, e da quelli degli altri due mondi abitati di cui ho parlato.

«I nostri tre mondi hanno già iniziato a creare — lasciate che usi un parallelo per tradurre — i Pianeti Uniti, un'organizzazione che rappresenti tutti i nostri interessi, progettata per garantire che non ci saranno mai più guerre interstellari.

«Francamente, il vostro pianeta è primitivo rispetto ai membri esistenti dei Pianeti Uniti. Ma vedo che le Nazioni Unite hanno lavorato a lungo per alzare gli standard dei loro membri meno sviluppati e meno ricchi. Anche questo è un ideale condiviso dai Pianeti Uniti, e sono qui davanti a voi tutti, che rappresentate individualmente le vostre nazioni e collettivamente il vostro mondo, per invitare la Terra a unirsi a noi.» Tony fece una pausa, guardando i volti neri, bianchi, gialli e rossi degli umani. «Amici,» disse «vi offriamo le stelle.»

Epilogo

Quando passò da Los Angeles, Frank Nobilio si fermò allo studio Rice e Associati per salutare. Con grande sorpresa, trovò Dale Rice intento a raccogliere diplomi, libri e puzzle incorniciati.

«Che cosa stai facendo?» chiese Frank. «Non possono licenziarti; sei il capo.»

«Vado via» disse Dale. «Ho finito.»

«L'avvocato Rice esce vincitore» disse Frank annuendo. «Vai in Georgia come hai sempre detto?»

«Non in Georgia» disse Dale. «E non sto andando in pensione. A settantadue anni si è giovani, figliolo.»

«Allora che fai?»

Dale indicò in alto con il dito.

«Diventi un giudice?»

Rise. «No, vado su.»

«Su?» A quel punto realizzò. «Vai con i Twirlers?»

«Sì.»

«Ma perché?»

Dale alzò le spalle. «Forse sono stato contagiato da un po' del tuo idealismo. O se non era il tuo forse era quello di Atticus Finch. Magari dentro di me, anche dopo tutti questi anni, credo davvero negli ideali della giustizia. E questo significa che, innocenti o colpevoli, i Tosok meritano la migliore difesa possibile.»

Frank rimase a bocca aperta. «Dio mio — difenderai i Tosok!»

Dale sorrise. «Ieri sono stato nel settore dei Tosok del carcere della Contea di Los Angeles, e ho parlato con Dodnaskak, che è succeduta a Kelkad come capitano. È contenta di avermi come legale. Quindi i Twirlers mi porteranno con loro quando torneranno a casa.»

«Incredibile» disse Frank. «Comunque buona fortuna. Ho la sensazione che ne avrai bisogno.»

Per un po' rimasero in silenzio. «Sai, i processi saranno una nuova Norimberga» disse Dale. «Ci saranno giudici da ognuno dei mondi che i Tosok hanno minacciato, ma Tony dice che il giudici non devono necessariamente essere legali; dopo tutto, tra le varie razze ci sono concetti giuridici molto diversi. Forse dovresti presentarti come uno dei giudici per la Terra.»

Frank inarcò le sopracciglia. «Io? No, no… non io. Non sarei equo. Ho già un'idea di quale dovrebbe essere il verdetto.»

Dale lo guardò. «Maledetto idealista. Tu li lasceresti andare.»

Frank sorrise.

FINE
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